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Per la terza volta
consecutiva (siamo i più anziani insieme al Macerata), la Yellow Team partecipa al
Chianti Baseball Days in Tuscany, a ranghi ridotti 13 giocatori di Baseball sono scesi in
campo a San Casciano in Val di Pesa per confrontarsi con formazioni
della penisola. Grazie al contributo finanziario dei genitori, del Comune di Sassari,
della Provincia di Sassari e della Regione Sardegna
Thomas Billi (il rumeno), Domenico
Marcellino, Francesco Canu, Francesco Leoni, Giangiacomo Lintas, John Rotondo, Marco
Chessa, Pasquale Chirra, Salvatore
Oggiano, Guido Taddei, Ignazio Chirra, Salvatore Muroni e Andrea Ruggiu (della Los Amigos
di Olmedo)
Aereoporto di Pisa, si bivacca in attesa
del treno per Firenze
Abbiamo aspettato quasi 2 ore, era
inevitabile che i "bambini" inventassero qualche gioco
hanno sfidato nell'arco di 4 giorni il caldo, le palline e gli avversari, il tutto per
poter dimostrare di saper giocare a Baseball.
Nel girone di qualificazione all'italiana hanno battuto l'Aosta, il Catania ed il Chianti,
perdendo l'unica partita contro il Parma Junior e raggiungendo il vertice della classifica
piazzandosi primi nel proprio girone, davanti al Parma che perdeva contro il Catania e
pareggiava con il Chianti.
Purtroppo nella semifinale
che avrebbe permesso l'accesso alla finalissima, i giovani hanno capitolato contro il
Torino Grizzlies, in una partita giocabilissima che ha visto la squadra avversaria
guadagnare punti più su errori che su valide.
Come in tutti gli sport vince sempre il migliore, così è stato per la semifinale, avendo
il Torino giocato secondo le regole del Baseball ed avendo i giallo-verdi capitolato più
psicologicamente che fisico-tecnicamente. Infatti, arrivare a questo livello era uno degli
obiettivi dello staff tecnico, per poter permettere ai ragazzi di vivere l'esperienza
"finale", esperienza che non può essere insegnata durante l'allenamento, ma
solo sul campo.
Il risultato della semifinale
buttava giù il morale dei sassaresi, che avendosi visto sfuggire la finale 1°-2° posto,
entravano in campo demotivati e "orfani" dell'agguerrito Franceschino Canu che
nella precedente partita subiva la frattura al dito mignolo della mano destra.
Senza l'interbase e con il morale a terra si perdeva anche la finale 3°-4° posto contro
la Fiorentina.
La rosa al completo in tenuta da battaglia
Niente da recriminare per lo
staff tecnico, le ultime due squadre affrontate, seppure battibilissime rappresentano
comunque delle grosse Società nel panorama sportivo italiano; i giallo versi sono
arrivati quarti dietro al Parma, al Torino ed alla Fiorentina, lasciandosi alle spalle la
Nazionale austriaca, il Chianti, il Macerata, l'Aosta, il Catania ed il Begramo.
OK ragazzi, tutti in posa prima della
premiazione
Certo che se ci guadagnavamo la coppa era
meglio!
Ok ora potete anche sporcarvi in una rissa con
i Grizzlies di Torino
Questi i risultati:
Yellow Team | Chianti | 8-5 |
Catania | Yellow team | 0-8 |
Yellow team | Aosta Buggs | 12-7 |
Parma Junior | Yellow Team | 9-2 |
Torino Grizzlies | Yellow Team | 6-2 semifinale |
Firenze | Yellow team | 10-3 finale 3°-4° |
Il risultato ottenuto è
stato possibile grazie ai due prestiti della Los Amigos di Olmedo, serviti per completare
la rosa dei lanciatori. L'esperienza vissuta ha posto le basi per una collaborazione più
proficua per gli anni a venire.
Non possiamo non ringraziare chi ci ha accolto a braccia aperte e ci ha dato una mano nel
soggiorno in Toscana: Guido per le medicine, Manola e Liliana per la cucina, Bruno per gli
arbitraggi e le colossali partite di pinella, Daniela per i grappini, i ragazzi del
Catania per le interminabili partite a biliardino, i ragazzi del Chianti per la simpatia,
Walter per la gentilezza, ed infine il cane Jago per le memorabili sbavate.
Forza ragazzi, il prossimo anno faremo meglio.
Penso che la cosa più bella di quest'ultima edizione sia stata (a parte il risultato), vedere due giocatori di un'altra società vestire una divisa di gioco diversa da quella abituale. Ogni volta che li guardavo rimanevo impressionato da questo meraviglioso risultato. Hanno vestito una divisa contro cui hanno giocato per tutto lo scorso campionato, onorandola e dando il loro massimo. Hanno dimostrato a tutti noi che quando si deve crescere imparare e collaborare, non contano i colori, ma soltanto gli ideali; ed il loro era quello di giocare il Baseball.
Emilio Sonnu
quello che fungeva da Manager