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Alle volte si hanno degli amici e non si sa di averli.
Il 5 settembre si parte con la
squadra cadetti alla volta di Bressanone, il progetto rientra nel gemellaggio tra la
città di Bressanone ed Olmedo. La Yellow partecipa con il nome di Olmedo avendo in
prestito i loro giocatori.
Neanche arrivati a destinazione veniamo invitati a Bolzano per confrontarci con una
squadra formata da tre squadre che hanno appena terminato un torneo. Vinciamo con onore.
Due giorni dopo si gioca il 1° torneo città di bressanone, si vince facilmente la prima
contro i Viking austriaci, si va in finale e si perde inesorabilmente contro i Warriors
(anch'essi austriaci) per 6-7. Pazienza, il trofeo era molto bello, ma comunque ci siamo
divertiti.
Il problema è stato riempire il tempo residuo, ma il buon Mario Bruccoleri insieme alla
grandissima Emanuela con Piero, non ci hanno dato respiro.
Ci siamo ritrovati a 2200 m di altezza a camminare, mangiare e cantare, confortati da
della buona grappa. Abbiamo ritrovato un grandissimo amico rispondente al nome di Mario
Furlotti che ha dato una grossissima mano al nostro allenatore per schiantare
ulteriormente i nostri ragazzi e quelli del Brixia in un allenamento fuori programma
durato un'intera giornata.
Qualcuno un giorno disse una frase che suonava più o meno così: più della fame potè il
digiuno, noi la cambiamo con "più delle parole posson le fotografie", non si
possono descrivere tutte le emozioni e la grande amicizia raccolte a Bressanone. Se
qualcuno dice che da quelle parti sono antipatici, chieda ai 24 componenti la comitiva
sarda, abbiamo pane per i loro denti, e sopratutto speck.
Nell'arco di 5 giorni abbiamo
giocato, camminato, mangiato e bevuto, fatto il bagno nella piscina coperta dell'albergo,
comprato birra ad un euro, riso e sorriso, camminato nell'acqua gelida per attivare la
circolazione, visto le Dolomiti, infilato le braccia nell'acqua gelida, abbiamo ritrovato
Jannette e Pierpaolo, i ragazzi del Brixia con la loro simpatia e le loro lentiggini,
abbiamo mangiato mele, le abbiamo battute con mazze di fortuna, abbiamo giocato a
rubabandiera, abbiamo cantato "quel mazzolin di fiori", abbiamo fatto anche i
turisti per la città (bellissima), abbiamo ritrovato tutte le mamme ed i babbi
(simpaticissimi) conosciuti l'anno prima ad Olmedo, insomma SIAMO STATI BENISSIMO.